sábado, 1 de febrero de 2014

QUANDO I DISCHI VOLANTI PROVENIVANO DALLA RUSSIA.






Nel corso degli anni il fenomeno ...OVNI/UFO ha presentato numerose variazioni nella tipologia delle navi così come nell'aspetto e nell'abbigliamento dell'equipaggio, dimostrando una notoria evoluzione delle sue manifestazioni, in parallelo – e dando addito a sospetti – allo sviluppo e al progresso della nostra tecnologia, della nostra cultura e della nostra civiltà.
Chiaramente, la casistica dei primi anni di investigazione è molto diversa da quella raccolta oggi.
Ad esempio, a partire dagli anni Sessanta, gli equipaggi degli OVNIs/UFO descritti con scafandri sono diminuiti notevolmente, fino a praticamente scomparire nell’attualità.
Anche se alcuni ricercatori sostengono che questi cambiamenti obbediscono alle intelligenze che si manifestano dietro il fenomeno OVNI/UFO i quali si adattano o si mimetizzano alla tecnologia di quel tempo per ricreare le loro apparizioni in uno sfoggio di manipolazione squisita. Dal nostro punto di vista, secondo la teoria della Distorsione, questi evidenti cambiamenti sono solo il prodotto logico della interazione incosciente della mente dell'osservatore, che fornisce informazioni a un agente esterno sconosciuto per formare l'evento.
Pertanto, l'aspetto esterno dell'equipaggio e del veicolo corrispondente, dipende solo dalla "creatività onirica" del testimone e della sua immaginazione. L'agente esterno utilizza il materiale psichico contenuto nell'inconscio dell'osservatore per "costruire" la sua scenografia di visita extraterrestre. Basandosi sulla ricchezza culturale della persona in questione, dei suoi studi, di ciò che ha visto in televisione, di ciò che ha letto in letteratura, di quel che ha visto al cinema, ecc. e che è immagazzinato nella sua psiche, il testimone sarà capace – in sintonia con l'agente esterno – di "fabbricare" un incontro ravvicinato con un maggiore o minor numero di dettagli più o meno complesso nella sua messa in scena o di sviluppo.
Avendo nella sua struttura interna un origine umana, è logico trovare negli incontri ravvicinati elementi banali e ordinari.


Oskar Linke intervistato alcuni anni dopo il suo incontro



 

Vediamo due esempi di ciò che affermiamo:
Il 17 giugno 1950, il quarantottenne Oscar Linke, e sua figlia Gabriel di 11 anni, stavano tornando di notte alla città di Hasselbach – situata in Germania Orientale, allora controllata dall’Urss – quando una ruota della loro motocicletta bucò.
Ad un certo momento la bambina credete di vedere a una distanza di circa centoquaranta metri all’interno del bosco, due cervi.
Quando il signor Linke si avvicinò, fino a una decina di metri di distanza, appurò che si trattava di due umanoidi, i quali indossavano indumenti realizzati con una "sostanza brillante e metallica", piuttosto spessa, simile ai vestiti utilizzati nelle regioni polari.
Gli esseri si muovevano come orsi. Uno di loro aveva una luce lampeggiante sul petto, descritta in alcune relazioni, come proveniente da una scatola luminosa. Sembravano esaminare il terreno e uno degli esseri si chinò come per raccogliere qualcosa.


Davanti alle macchine fotografiche, Linke disegnò la strana aeronave


Il testimone assicurò che i misteriosi occupanti dell’artefatto indossavano spessi abiti caldi, e sembrava intenti a raccogliere campioni di terreno


 

Accanto ai due umanoidi vi era un oggetto circolare, di color rosa, con un diametro di circa 15 metri. Nel suo perimetro aveva due file di supporti di trenta centimetri di diametro separate l'una dall'altra di circa 45 centimetri. Nella sua parte superiore, al centro, sporgeva una torre cilindrica di color nero sui tre metri di altezza.
Sentendo parlare i testimoni, i due umanoidi s’avvicinarono su un lato dell'oggetto e si infilarono nel cilindro che in quel mentre incominciava a scendere.
L’artefatto incominciò a vibrare. I fori si misero a brillare e il bordo incominciò a girare. La torre apparve dalla sua parte inferiore, assomigliando ora a un fungo. "Per l'effetto vorticoso dei gas di scarico luminosi ebbi l'impressione che tutto girasse come una trottola", riferì Linke. Nell’attimo in cui l’artefatto si elevò, la torre cilindrica apparve di nuovo nella sua parte superiore. Poi fece un suono sibilante, come di una bomba che cade dal cielo, ma in maniera più morbida.
Dalle parte più interna dello scafo, lungo il bordo, emersero delle fiamme rosse e verdi, simili a quelle delle propulsioni di un aereo. Dopo aver acquisito una certa altezza, si allontanò parallelo al suolo ad alta velocità. "Si mosse più velocemente di qualsiasi aereo da combattimento che io abbia mai visto e fece un suono simile a un ruggito terribile."
L'oggetto volò in direzione del paese di Stockheim. Un pastore di nome Georg Derbost, ad una distanza di un miglio, un miglio e mezzo, disse di aver visto sopra quel posto "una cometa che aveva rimbalzato nella terra". Un lavoratore anonimo di una segheria vicina, lo descrisse come una "cometa" che volava basso.
Quando Linke esaminò il luogo dell’atterraggio trovò una depressione appena fatta nel terreno, che era stata realizzata dalla torre nel elevare l’oggetto.
In una zona vicina all'incidente, apparve una porzione di terreno con il grano schiacciato in maniera strana, forse per effetto della propulsione dell'oggetto.
Il testimone dichiarò alla stampa che non aveva mai sentito parlare di dischi volanti fino a quanto non fuggì dalla Germania dell'Est.
Egli ha sempre creduto che l’artefatto poteva essere di fabbricazione russa e temete di subir delle rappresaglie per aver assistito a una prova militare di qualche tipo di arma segreta.

Linke e sua figlia osservarono una enorme aeronave
Uno degli umanoidi portava sul petto una "scatola di luce"



In effetti, la stessa apparenza dell'oggetto, così come le vesti dei suoi piloti, potrebbero far credere, a chiunque sente la storia, che si sia trattato di un prototipo di origine sovietica.
La propulsione a getto, con fiamme e rumori, rappresentava una tecnologia ovviamente rudimentale per una presunta nave spaziale aliena, e rivela infatti che gli elementi utilizzati per la fabbricazione della esperienza partirono dalla psiche del testimone. La scena dell’avvistamento era la Germania Orientale, dove la pesante presenza russa intimidiva tutti i suoi abitanti.
Questo caso presenta analogie interessanti con numerosi altri episodi –verificati negli anni '50 e '60 – in cui sono stati descritti gli equipaggi dei dischi volanti come aventi sembianza umana e con vestiti di tutti i giorni, come se fossero piloti collaudatori.
 
Curiosamente la fantascienza aveva previsto un incontro ravvicinato con equipaggio alieno vestito pesantemente e proveniente dalle"regioni polari".
L’immagine viene dalla pubblicazione americana Amazing Stories del maggio 1948.



Vediamo un altro interessante esempio di incontri ravvicinati con "prototipi russi." Il 20 luglio 1965, verso le otto e mezza del mattino il trentottenne Ramon Eduardo Pereyra, stava guidando il suo furgone da El Monte de los Curas (Villa la Florida), a 18 chilometri della capitale federale.
Pioveva leggermente quando notò uno strano paracadute luminoso che scendeva dal cielo. Si fermò, scese dal suo veicolo e si diresse verso dove era caduto l'oggetto misterioso, a circa 600 metri da lui. Dopo aver raggiunto una radura si ritrovò davanti a un artefatto di forma ovoidale sui due metri di diametro con la parte superiore formata da una cupola trasparente simile a del materiale "plastico".
L'oggetto non aveva ali, senza eliche e non aveva chiodi o giunture. La parte inferiore, aveva aspetto di acciaio e il testimone osservò due tubi di scappamento sui lati. Il signor Pereyra notò che la parte superiore dell’artefatto era la cabina di pilotaggio dell’aeronave ed aveva due sedili posizionati spalla a spalla, di fronte ai quali vi erano alcuni pannelli con molteplici luci di colori verde, giallo e rosso.
In uno dei sedili vi era un umanoide, vestito di una tuta aderente di color canna di fucile con un cappuccio sulla testa.
L'equipaggio sembrava non accorgersi della presenza del testimone, che poté osservare attentamente l'apparato che si sosteneva su due supporti.

La strana aeronave osservata dal Signor. Pereyra.



Il signor Pereyra camminò per circa cinque metri all’interno del bosco ad una distanza di 30 metri dall’aeronave, e riescì a distinguere un altro componente dell’equipaggio vestito nello stesso modo come il suo compare, ma con il cappuccio sulla spalla.
Ne valutava l’altezza tra il metro e settantacinque e il metro e ottanta, e stava in piedi accanto a un albero guardando il cielo mentre nella mano destra teneva un foglio. Al collo aveva appeso un grande binocolo, e nella gamba destra una cartucciera di aspetto militare. Indossava una cintura con fibbia in argento e stivaletti probabilmente di pelle.
Era biondo, con capelli pettinati all'indietro, e il suo viso era del tutto normale, anche se con tratti più forti del comune.
 
L'occupante dell’artefatto non era così differente da un pilota umano, pistola e binocolo inclusi.


 

Senza timor apparente il testimone si diresse verso l'umanoide, che notando la presenza di Ramon Pereyra, si diresse rapidamente verso di lui.
Quando si incontrarono, a circa due metri di distanza, Pereyra gli chiese se avevano bisogno di nulla, perché pensava che la sua aeronave era stata danneggiata.
Sul momento, l'umanoide non risponde, anche se il testimone avvertì, dalla sua faccia, che doveva essere infastidito dalla sua presenza nella zona, e se ne andò senza dire una parola verso l'oggetto. Quando questi raggiunse il manufatto, la sua mano toccò la cupola trasparente e questa si alzò. Si sedette al suo posto, e la piccola aeronave fece un lieve suono, come una saldatura, proveniente dai due ugelli ai lati. Lentamente cominciò a guadagnare altezza in verticale, mentre i supporti si ritirarono e si fermò a circa 20 metri di altezza sopra le cime degli alberi. Subito dopo si elevò a gran velocità come una meteora.
Come con Oscar Linke, anche Pereyra sostenne – di fronte ai giornalisti e ricercatori – che quella aeronave era evidentemente un ordigno terreste, e che l'equipaggio dall’aspetto dovevano essere russi.
Anche in interviste recenti (2001), Ramon Pereyra – ormai a settantadue anni di età – rimase convinto che il suo incontro ravvicinato era stato con una aeronave segreta di origine umana.
Comunque quell'equipaggio portava oggetti comuni come un binocolo e una cartucciera dove teneva la sua arma.


 L'ORIGINE CHE Poteva essere ... E NON ERA ...

Questi casi dimostrano che il fenomeno OVNI/UFO, vale a dire l'agente esterno utilizza le risorse inconsapevole del testimone per plasmare l'esperienza e rappresentare così l’incontro ravvicinato in una determinata forma, in relazione chiara ed evidente con la capacità "creativa" dell'osservatore, anche se sotto la supervisione e il controllo di questo operatore sconosciuto.
Quindi non saremmo di fronte a un "sistema di controllo" intelligente, manipolatrice e complesso che determina il suo aspetto esteriore in funzione del momento in cui si manifesta all'essere umano, come sostenuto da alcuni ricercatori, come per esempio si è verificato durante l'interessante ondata di avvistamenti in Usa dell’aeronave nel 1896/1897.
Siamo semplicemente di fronte ad un fenomeno di tipo parassitario, che può sintonizzarsi e comunicare con la psiche dei testimoni, e in funzione di un determinato concetto (visita extraterrestre, un'apparizione mariana, creatura criptozoologica, ecc), e che è in grado di ricreare (adattare) la scena e porla in funzionamento in una complessa proiezione olografica (che può avere consistenza fisica) come se fosse una rappresentazione teatrale, ma nel suo sviluppo ha un paio di sottili tocchi onirici.
In qualche modo, l'agente esterno dipende dalle credenze delle persone per presentare agli occhi dell'osservatore le sue varie manifestazioni.
 
La letteratura, il cinema, la televisione e l’immaginario popolare ha sempre fatto ogni sforzo per incoraggiare la credenza nella visita extraterrestre, su altre plausibili spiegazioni per l'enigma OVNI /UFO...




È molto probabile che il contenuto degli incontri ravvicinati (tipo di disco volante, aspetto del dell'equipaggio, comportamento dell’umanoide, ecc.) non venga premeditato in anticipo, prima che avvenga il "contatto" tra il testimone e l'agente esterno.
Lo sviluppo della esperienza si "improvvisa" in funzione della creatività dell'osservatore, minuto per minuto, secondo lo schema del vissuto variabile e relativo alla reazione incosciente del testimone.

Pertanto, se il paradigma dei "prototipi segreti" viene germogliato nella coscienza globale, avendo maggiore ripercussione e divulgazione nei mezzi di comunicazione (come nel caso dell’air-Ship cioè l’aeronave di fine ottocento) ed essendo una teoria più largamente accettata dagli investigatori, è molto probabile che gli incontri ravvicinati con piloti dall'aspetto umano e vestiti normalmente, siano aumentati in maniera esponenziale, di numero, nel corso dei decenni, e che al contrario, questi incidenti iniziano a sparire dalla scena ufologica negli anni settanta.
Questo perché la popolarità e l'influenza della teoria aliena così come la sua importanza in film, televisione, letteratura, ecc. e la sua incursione inarrestabile nell'immaginario popolare, ha fatto in modo che gli extraterrestri vincessero la partita, e siano stati i protagonisti indiscussi degli incontri ravvicinati...





 

JOSE ANTONIO CARAV@CA




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